Istituto Comprensivo Ovest 1 Brescia
Istituto Comprensivo Ovest 1 Brescia (https://www.icovest1brescia.edu.it)

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Gli insegnanti dell’Istituto comprensivo Ovest 1 hanno redatto un “progetto di inclusione/integrazione scolastica” e, in applicazione del dettato costituzionale e della L 104/92, elaborano una programmazione in stretto contatto con i gruppi GLH (Gruppo di Lavoro Handicap) e la Commissione disabilità dell’Istituto, per:

  • stesura del PEI (Programmazione Educativa Individualizzata) per ciascun alunno/a diversamente abile, Progetto Educativo e Didattico della classe
  • coinvolgimento delle famiglie
  • incontri con gli operatori dell’ASL/Azienda Ospedaliera-Neuropsichiatria Infantile

al fine di:

  • sviluppare nel bambino/a diversamente abile capacità cognitive, comunicative, relazionali, sociali, di autonomia, trasferibili in contesti diversi da quello della scuola;
  • costruire una rete di interventi e di relazioni con l'ambiente che lo/la circonda.
La valorizzazione dei Bisogni Educativi Speciali

(D.M. BES 27/12/2012 - C.M. 8 BES 06/03/2013 – Nota 1551 27/6/2013- Nota MIUR 17050 26/11/2013 - 07/1/2014 USR Lombardia “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”: concetti chiave e orientamenti per l'azione).

L’acronimo BES significa “Bisogni Educativi Speciali”. Nel nostro paese dalla fine del 2012 Ministero e Ufficio Scolastico Regionale hanno predisposto una corposa normativa che regola ed orienta gli interventi scolastici sia nell’area dell’eccellenza che dello svantaggio. Quest’ultima è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In molti casi si rilevano alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse.
Compito dell’Istituto è innanzitutto elaborare criteri in grado di rilevare e definire tali situazioni e di promuovere il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei genitori per individuare le difficoltà e definire i risultati attesi. Dopo tali passaggi, individuati gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, sia nell’area dell’eccellenza che dello svantaggio, per loro va predisposto un percorso personalizzato ed attuata una didattica che tenga conto della singolarità ed unicità dell’alunno.

L'accoglienza e l’inclusione/integrazione degli alunni di diverse culture

I quartieri su cui opera l’I.C. Ovest 1, densamente popolati, sono interessati dal processo immigratorio che da fenomeno episodico e sporadico ha assunto, nel corso degli ultimi anni, un carattere di stabilità a seguito dei “ricongiungimenti familiari”, determinando l’aumento dei minori e della loro presenza nelle scuole.

La scelta dell’educazione interculturale

L’aumento progressivo del numero degli alunni di cittadinanza non italiana rappresenta un dato rilevante che chiama in causa la Scuola nella sua capacità di accoglienza, di integrazione e di inclusione.
La scuola infatti è il luogo legittimato a porre le basi del percorso formativo ed educativo di tutti gli alunni, al di là delle differenze di provenienza, di genere, di condizioni personali e sociali e di storia scolastica.
La scuola è la “comunità educante” in cui il progetto di crescita personale di ciascuno si realizza nell’incontro e nell’interazione con gli altri e si trasforma in un percorso di crescita comune “insieme agli altri”.
Ciò permette la costruzione di “valori comuni” a garanzia della  coesione sociale e di una visione di cittadinanza adatta al pluralismo.

“In quanto comunità educante la scuola è in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parti di una comunità vera e propria. La scuola affianca al compito “dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare ad essere.” (dalle Indicazioni ministeriali 2012).

Azioni per l'inclusione/integrazione degli alunni di diverse culture

La Scuola individua spazi di riflessione, di confronto e di progettazione con altri Istituti cittadini e della provincia, stipulando con essi accordi di rete; mette in atto, al suo interno, pratiche di accoglienza e di inclusione/integrazione per gli alunni di cittadinanza non italiana e le loro famiglie con azioni rivolte a garantire agli studenti le risorse per il diritto allo studio, la parità nei percorsi di istruzione, la partecipazione alla vita scolastica.

1. Centro Territoriale per l'Intercultura

Il 9° Centro Territoriale per l’Intercultura, di cui l’I.C. Ovest 1 è scuola capofila, si definisce come una rete di scuole del territorio che creano accordi e collaborazioni al fine di migliorare l’offerta formativa per la riuscita scolastica degli studenti con cittadinanza non italiana.
Il Centro Territoriale Intercultura è regolamentato da apposita convenzione con l’UST di Brescia.
È istituito come risposta di sistema, come anello di approfondimento  delle problematiche dell’intercultura e dell’inclusione degli alunni con cittadinanza non italiana.
Le azioni messe in atto sono volte a favorire il coordinamento sul territorio, raccogliere e divulgare buone pratiche didattiche, favorire l’ottimizzazione delle risorse.

2. Pratiche di accoglienza e di inserimento

L'accoglienza delle famiglie e degli alunni neo arrivati al momento dell’iscrizione è regolata da:

  • Protocollo di accoglienza (File.pdf - 536 Kb)
  • Informazione  sul sistema scolastico
  • Biografia linguistica

Il protocollo di accoglienza esplicita i criteri, i principi e le procedure che la Scuola intende mettere in atto riguardo l’iscrizione e l’inserimento degli alunni stranieri, definisce i compiti e i ruoli degli operatori scolastici e traccia le diverse fasi dell’accoglienza.

3. Progetto Alfabetizzazione/Intercultura

Prevede il distacco di una o più insegnanti, che lavora con piccoli gruppi di alunni/e neo-arrivati.
Un’occasione importante per aiutare i bambini e i ragazzi durante il percorso di apprendimento è costituita dal laboratorio di italiano come seconda lingua.
Esso ha il compito di:

  • sostenere e rinforzare l’apprendimento della lingua italiana, orale e scritta, mediante interventi mirati e all’interno di piccoli gruppi di lavoro;
  • sostenere l’apprendimento della lingua dello studio, la lingua dei concetti e delle conoscenze, altamente astratta e decontestualizzata.
4. “Dall’accoglienza alla cittadinanza”

È un progetto sostenuto dal  Comune di Brescia che rivolge la sua attività:

  • ad alunni stranieri appena giunti in Italia, appartenenti a culture diverse per orientarli nel nuovo contesto scolastico, facilitare la comunicazione e l’interazione, apprendere il nuovo codice linguistico
  • alle famiglie straniere, favorendo la comunicazione Scuola-Famiglia, sin dall’atto dell’iscrizione, con il supporto dei mediatori linguistici.
5. La mediazione linguistica e culturale

“Accogliere la famiglia ed accompagnarla ad una graduale integrazione corrisponde a coinvolgerla e renderla partecipe delle iniziative e delle attività della scuola, condividendo un progetto pedagogico che valorizzi le specificità dell’alunno. In questo percorso la scuola può avvalersi di mediatori culturali o interpreti, per superare le difficoltà linguistiche ed anche per facilitare la comprensione delle scelte educative della scuola.” (Da “Le linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” 2014)

Il Progetto prevede l’intervento nelle scuole dei  mediatori linguistici e culturali delle principali nazionalità presenti, per facilitare la comunicazione fra la scuola e le famiglie.
L’intervento nelle scuole dei  mediatori linguistico- culturali permette di:

  • sostenere la prima fase di accoglienza e di inserimento
  • rendere esplicite le regole della scuola e del servizio
  • tradurre avvisi, messaggi, documenti
  • facilitare la relazione scuola/famiglia e scuola, ASL e famiglia.
6. Progetto prevenzione e contrasto della dispersione scolastica

Il progetto è finalizzato alla prevenzione del disagio, quale causa di abbandono scolastico, al rafforzamento delle competenze di base, all’inclusione degli alunni di cittadinanza non italiana.
Le azioni del progetto sono rivolte a :

  • recuperare/potenziare le strumentalità irrinunciabili di base per gli studenti a rischio di dispersione scolastica
  • acquisire un metodo di studio per gli studenti che dimostrano atteggiamenti di disimpegno, difficoltà, scarsa efficacia di risultato nelle attività di studio
  • supportare l’acquisizione della lingua italiana per gli alunni di seconda generazione, provenienti da ambienti linguistici e socio-culturali deprivati, per prevenire la “fossilizzazione” del linguaggio verbale ai livelli iniziali o di sopravvivenza.
7. Progetto  “Pomeriggi a scuola”

La scuola secondaria di primo grado “Romanino”, in qualità di agenzia educativa, con un ruolo determinante nella formazione e crescita dei propri studenti, sente l’esigenza di far sentire la propria presenza sul territorio.
Il modo migliore è quello di rispondere al bisogno, che da più parti emerge, di rivolgere particolare attenzione ai tempi post-scuola dei ragazzi, i quali necessitano di un luogo accogliente e sicuro, dove potersi ritrovare per studiare e lavorare in gruppo.

Obiettivi:

  • favorire la continuità dell’apprendimento
  • stimolare lo studio collaborativo
  • sostenere lo studio individuale
  • favorire lo sviluppo di un personale metodo di studio.

 

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